Nevicate abbondanti in montagna
Così come in febbraio, anche in marzo al disopra dei 1400-1600 metri vi sono state nevicate abbondanti. La prima situazione di sbarramento è durata dal 29 febbraio al 4 marzo e ha interessato in modo particolare il Ticino nordoccidentale, dove oltre i 1600 - 1800 metri circa sono caduti da 1 a 2 metri di neve fresca. Il Grigioni italiano è stato meno toccato, con 20 – 50 cm di neve. Fra il 9 e il 10 marzo si è verificata la seconda situazione di sbarramento, anch’essa risultata più intensa sul Ticino nordoccidentale dove oltre i 1600 metri sono caduti fino a 70 – 80 cm di neve fresca. Fra il 26 e il 27 marzo la neve è tornata ad imbiancare le montagne sudalpine, con accumuli di 60-80 cm al di sopra dei 1600-1800 metri circa, mentre l’ultima situazione di sbarramento, iniziata il 29 marzo e proseguita fino al primo aprile, ha generato nevicate abbondanti solamente al di sopra dei 1800-2000 metri. Oltre queste quote nel Ticino nordoccidentale si sono accumulati da 150 a 200 cm di neve fresca, localmente fino a oltre 250 cm. Alla fine dell’evento l'altezza della neve era fino a due volte superiore alla norma del periodo e il primo aprile molte stazioni IMIS dell’SLF hanno stabilito nuovi record giornalieri di neve fresca e di altezza neve totale al suolo.
Le temperature molto miti della prima parte di aprile hanno provocato una veloce fusione dell’abbondante manto nevoso al di sotto di circa 2000 metri. Nella seconda parte del mese la fusione è stata invece rallentata delle temperature più basse, ma questo soprattutto al di sopra dei 2000 metri circa, dove a tratti è caduta ancora un po’ di neve.
In maggio l’abbondante manto nevoso ancora presente in montagna si è fuso lentamente. Attorno alla metà del mese, inoltre, al di sopra dei 2000-2500 metri è caduta a tratti ancora un po’ di neve. Nonostante un’accelerazione della fusione registrata negli ultimi giorni di maggio, alla fine del mese in alta montagna l’innevamento risultava ancora ben superiore alla media.
Primavera poco soleggiata
In primavera a sud delle Alpi il numero di ore di sole è stato inferiore alla media e compreso fra il 74 e l’81 % della norma 1991-2020. Per Lugano si è trattato della quindicesima primavera meno soleggiata a partire dall’inizio delle misure nel 1886, per Locarno Monti della quarta meno soleggiata dal 1959.